Argomento 1 Definizione delle allergie alimentari

L’allergia alimentare è una condizione di salute che colpisce sia adulti che bambini e può avere complicazioni gravi, dannose e persino letali. Sicherer e Sampson (2010) definiscono l’allergia alimentare come “una risposta immunitaria avversa agli alimenti” che può “variare in base all’età, alla dieta locale e a molti altri fattori”. Gli stessi illustrano che “l’allergia è da considerare una conseguenza di uno squilibrio della risposta immunitaria agli allergeni”, che sono alimenti comuni che scatenano determinate reazioni in alcune persone. Obaid e altri (2021) spiegano che il sistema immunitario, responsabile della protezione dell’organismo da elementi pericolosi o sconosciuti (come virus e batteri), può essere innescato dagli allergeni e rispondere in modi diversi (che noi percepiamo come reazioni allergiche). Il sistema immunitario delle persone allergiche, responsabile della protezione dell’organismo dalle “sostanze nocive”, è più sensibile (U.S. National Library of Medicine, 2022a). Al contatto o al consumo di allergeni, l’organismo rilascia sostanze chimiche come le istamine per proteggersi (ibid.). Questo processo provoca una reazione allergica.

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Secondo la FDA (U.S. Food & Drug Administration), “sono stati identificati più di 160 alimenti che causano allergie alimentari in individui sensibili” (Center for Food Safety and Applied Nutrition, n.d.). Rich e altri (2019) riportano più di 170 alimenti che possono essere classificati in 8 gruppi alimentari. Le reazioni più gravi agli allergeni sembrano essere causate dalle arachidi e dalla frutta a guscio, e i decessi sono dovuti al “trattamento ritardato con epinefrina, e si verificano più spesso negli adolescenti e nei giovani adulti con asma e un’allergia alimentare precedentemente diagnosticata” (Sicherer e Sampson, 2010). Secondo Dupont (2019), le allergie che si verificano nei neonati e nei bambini di solito scompaiono quando crescono. Ancoa Rich e altri (2019) notano che “le allergie alle arachidi, alle noci, al pesce e ai crostacei” sono “spesso più persistenti”, non vengono superate e “comunemente co-occorrono con altre malattie atopiche, come la dermatite atopica, l’asma e la rinite allergica”.