Il momento del pasto è una delle occasioni più belle da trascorrere con la famiglia e gli amici: ma cosa succede se qualcuno è allergico? Bisogna prestare molta attenzione per proteggere la persona allergica e creare una situazione il più possibile confortevole. Quando si prepara il pasto per una persona allergica, è obbligatorio adottare particolari regole igienico-sanitarie e scrupolose precauzioni procedurali.
Dopo aver deciso il menu, il primo passo è leggere attentamente le etichette degli ingredienti. Se le etichette non riportano tracce di allergeni, si può procedere alla preparazione del pasto.
Suggerimenti: occorre prestare molta attenzione ai condimenti e ad altri tipi di salse, perché possono contenere ingredienti come latte, uova, grano anche in modo nascosto (ad esempio, gli aromi naturali, l’aroma di caramello, la lattoglobulina sono elementi che indicano o potrebbero indicare la presenza di derivati del latte).
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Le persone allergiche devono fare molta attenzione quando mangiano al ristorante e in generale fuori casa propria.
I camerieri (e talvolta il personale di cucina) non sempre conoscono gli ingredienti di ogni piatto del menu. A seconda della sensibilità allergica, anche solo entrare in una cucina o in un ristorante può causare una reazione allergica ad alcune persone.
Quando si mangia fuori, è consigliabile controllare ogni volta l’elenco degli ingredienti. Ogni locale pubblico che fornisce cibo ha l’obbligo di indicare nel menu gli ingredienti e gli allergeni di ogni piatto.
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La dottoressa Patrizia Paganucci spiega come comportarsi nei confronti di una persona con allergie alimentari, come il personale dei ristoranti dovrebbe preparare i pasti per le persone allergiche e cosa fare in caso di reazione allergica.
Quando una persona allergica mangia al ristorante, deve parlare del contatto incrociato (cross-contact) con uno dei dipendenti del ristorante. Anche se le allergie alimentari sono comunemente conosciute, il termine “contatto incrociato” è piuttosto nuovo. Il personale del ristorante può conoscere il termine e sapere come preparare in sicurezza un pasto privo di allergeni, ma questo termine non è ancora universalmente utilizzato nel settore della ristorazione. Il termine comunemente usato è “contaminazione incrociata” (cross-contamination).
La contaminazione incrociata è un fattore comune nella causa delle malattie di origine alimentare. Microrganismi come batteri e virus provenienti da fonti diverse possono contaminare gli alimenti durante la preparazione e la conservazione. Una cottura adeguata degli alimenti contaminati riduce o elimina, nella maggior parte dei casi, le possibilità di contrarre una malattia alimentare.
Il contatto incrociato si verifica quando un allergene viene inavvertitamente trasferito da un alimento che lo contiene a un alimento che non lo contiene. La cottura non riduce né elimina le possibilità che una persona con allergia alimentare abbia una reazione all’alimento consumato.
Un coltello usato per spalmare il burro di arachidi viene pulito solo prima di essere usato di nuovo per spalmare la marmellata. Sul coltello potrebbe rimanere una quantità di proteine di arachidi tale da provocare una reazione in una persona allergica alle arachidi. Tutte le attrezzature e gli utensili devono essere puliti con acqua calda e sapone prima di essere utilizzati per preparare alimenti privi di allergeni. Anche una traccia di cibo su un cucchiaio o una spatola, invisibile all’occhio, può causare una reazione allergica.
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È necessario concordare le opportune norme igieniche da adottare e fornire le linee guida fondamentali per le strutture alimentari della scuola. I genitori dei bambini allergici devono fornire alla scuola un certificato medico rilasciato dall’allergologo o dal medico, che indichi dettagliatamente il tipo di allergia di cui soffre il bambino, i suoi sintomi e le modalità con cui potrebbe verificarsi una reazione anafilattica. I genitori devono inoltre indicare il nome di eventuali farmaci salvavita da somministrare durante l’orario scolastico, il dosaggio e le modalità di somministrazione. Allo stesso tempo, i genitori devono fornire un piano di intervento scritto contenente i sintomi e i farmaci da utilizzare in caso di reazione. Devono inoltre fornire alla scuola i farmaci da somministrare al bambino in caso di esposizione accidentale all’allergene. Infine, i genitori devono fornire un documento in cui autorizzano il personale docente e non docente a fornire i farmaci necessari secondo le modalità prescritte dal medico, con particolare riferimento all’adrenalina autoiniettata in caso di reazione anafilattica.
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Case Study Copyright: Food Allergy Education, Kansas University https://foodallergy.k-state.edu/modules/6/case-study-1.html